giovedì 18 agosto 2016

Penisola di Akamas

L'ultimo lembo di terra che ci rimane da visitare di quest'isola è un territorio incontaminato percorso da sole sterrate che farebbero la gioia di tanti enduristi. Da Polis, dove soggiorniamo, la strada sale tortuosa verso le alture di Akamas fin sopra gli 800 mt; da qui il mare ci appare lontano e ancora più blu e i vigneti ci circondano a perdita d'occhio. Durante il nostro soggiorno abbiamo assaggiato vini bianchi e rossi squisiti provenienti da diversi produttori locali; si dice che Cipro sia stata la prima zona di produzione vinicola al mondo con una tradizione lunga più di 7000 anni. Tra i più buoni che abbiamo assaggiato citiamo lo Xinisteri, un bianco secco ma fruttato che bene accompagna formaggi locali e piatti di pesce. Da ricordare anche il "Commandaria" vino rosso dolce da dessert apprezzato addirittura da Riccardo Cuor di Leone durante il suo matrimonio che si svolse proprio a Cipro.
Superato il passo di Akamas si scende verso la parte occidentale della penisola e con una sterrata di circa dieci chilomeri si raggiunge la spiaggia di Lara un paradiso fatto di sabbia bianca in cui le tartarughe hanno già deposto le lor uova. I nidi sono circondati da strutture metalliche poste a protezione sia dall'uomo che delle volpi da un'associazione di volontari. Il ritorno lungo la stessa strada ci regala un'emozionante ombra lunga e colori rosso fuoco che ricorderemo tra i momenti più belli di questo viaggio.






Il giorno seguente proviamo a percorrere la sterrata del lato orientale della penisola, ma dopo un chilometro il fondo sabbioso e una salita impervia ci costringono a parcheggiare la moto e proseguire a piedi. In realtà la scelta obbligata si rivelerà la migliore perchèin soli cinque chilometri di cammino raggiungeremo le baie di Fontana Amoroza e Laguna Blu  che si riveleranno tra le più belle dell'isola.
In una piccola caletta saluteremo il mare di Cipro con un incontro straordinario: una tartaruga nuoterà per qualche istante a pochi metri da noi.

















Paphos

Per due giorni alloggiamo in un to poco tranquillo appartamento poco lontano da Paphos, di cui poco ci  interessa della nuova città. Visitiamo invece il aprco archeologico della vecchia Paphos che ci incanta con i suoi mosici all'interno delle antiche case romane; questi mosaici ci parlano di antiche e impossibili storie di amore, di miti e della vita dei gladiatori.



Poco più in là le incredibili "Tombe dei re", dove in realtà nessun sovrano è mai strato sepolto, ci ricordano le architetture e i metodi di costruzione delle tombe scavate nella roccia già presenti nell'antica civiltà Licia riprese poi dai greci e dai romani.





Siccome non si vive disola cultura, vogliamo citare anche la Baia di Coral Bay e la Spiaggia di Afrodite; la prima è un'ampia insenatura sabbiosa con acque color turchese, la seconda è la spiaggia in cui si dice la dea Afrodite sia emersa dalle acque. Purtroppo il mare mosso e la presenza di troppi turisti, non ci permette di godere a pieno della bellezza di questo luogo.






martedì 16 agosto 2016

Lemesos

Arriviamo a Lemesos in un tranquillo sabato mattina, ma immediatamente possiamo capire come questa città rappresenti bene lo stile di vita del popolo cipriota: canti dalle chiese ortodosse si alternano al richiamo del muezzin dalle moschee.
La vita è presente nei "caffeneio" già al mattino presto e sulle spiaggie cittadine si incontrano anziani signori a passeggio, pescatori che fanno ritorno dalla notte passata in alto mare e giovani che si accingono ad aprire le proprie attività.



                                       

Da Lemesos visitiamo la Spiaggia del Governatore dove Francesco incontrerà per la prima volta le tartarughe; l'antico monastero di San Nicola dei gatti, con un'addormentata colonia felina, e il meraviglioso sito archeologico di Kourion







.


Monti Trodos

Dopo giorni di caldo afoso trascorsi per la maggior parte in spiaggia, arriva il momento di esplorare le montagne di questa isola. I monti Trodos sono una delle due principali catene che attraversano Cipro e raggiungono 1952 metri con il Monte Olimpo. La bellissima strada già a partire dei mille metri ci regala foreste di conifere e un’inaspettata piacevole temperatura. Ci accampiamo presso il campeggio comunale che per pochi euro ci offre una spaziosa piazzola e dei servizi essenziali ma ben tenuti.
Da qui il giorno seguente seguiremo due percorsi; il primo, un anello attorno al monte Olimpo, ci farà scoprire la flora di queste montagna, l’altro ci condurrà al piccolo paese di Platres passando per le cascate di Kaledonia. 
La sera è piacevole addormentarsi dentro il sacco a pelo dopo giorni in cui l’aria condizionata era diventata obbligatoria per dormire e guardare un cielo stellato in cui si riconosce la via lattea difficilmente visibile dalle nostre parti.











lunedì 15 agosto 2016

Nikosia: l'ultima capitale divisa

Potremmo parlare delle eleganti vie di Nikosia Sud e del curatissimo museo archeologico con la sua collezione di statue in terracotta unica al mondo o della moschea di Selimiye di Nikosia Nord e delle sue viuzze tortuose, ma è inevitabile concentrare la nostra attenzione sul checkpoint che divide in due la città. Per noi un confine assurdo che separa le due anime che arricchiscono Cipro, abitata da ciprioti di origine e fedi differenti, ma che non avrebbero nessuna difficoltà a convivere come successe fino all'occupazione turca del 1974;  Così almeno ci raccontano le persone di entrambe le parti della città. Al checkpoint di Ledra Street, dedicato esclusivamente ai pedoni e alle biciclette, basta uno sguardo e un timbro sul passaporto per entrare in un bazar che potrebbe trovarsi in una qualunque città turca, mentre a sud le boutique di alta moda si susseguono lungo la via pedonale come in una qualsiasi capitale europea





.

lunedì 8 agosto 2016

Dal Nord al Sud

Dopo le lungaggini burocratiche per entrare a Cipro Nord dalla Turchia, ci aspettavamo altrettanto nel passaggio dal Nord al Suddell'isola. In realtà il controllo è poco più che una formalità che dura pochi minuti. Passata la linea verde si attraversauna delle due basi militari inglesi rimaste nella Repubblica di Cipro dopo la brevissima indipendenza ed è impressionante vedere scuola, locali e negozi degni di una cittadina del Regno Unito. In realtà potremmo parlare di una occupazione di queste aree simile a quella turca nel nord, ma Cipro rappresenta un ponte strategico fondamentale verso il Medioriente ed anche se l'isola tornasse all'unificazione poche sarebbero le speranze di vederla libera da questa ingombrante presenza militare.
Oltre che dai militari inglesi, Cipro è ben occupata dai turisti anglosassoni e russi che prendono d'assalto località come Protaras, un agglomerato di Hotel residence, fast food e locali creati a posta per chi vuole bere senza spendere troppo con il sottofondo di pessima musica commerciale che niente hanno a che vedere con lo stile di vita cipriota. Una città, che ci hanno spiegato, d'inverno diventa fantasma, ma che ci è servita come base per esplorare la penisola di Capo Greco.
Questo lembo di terra è atraversato da un'unioca strada asfaltata e tanti percorsi sterrati che noi decidiamo di percorre con due MTB per vedere se riusciamo ancora a pedalare.
Con un po' di fatica raggiungiamo il punto panoramico e le grotte marine fermandoci poi a fare un tuffo dalle basse scogliere in  queste splendide acque turchesi.




Al ritorno un ultimo bagno nella Fig tree bay dove facendo snorkeling osserviamo uno dei più bei fondali ricchi di pesci dell'isola.

Famagusta e Salamina

Famagusta  è una citta che permette con un solo sguardo di ripercorrere la millenaria storia di Cipro. Circondata dalle mura veneziane che caddero soltanto sotto i proiettili da cannone dell'impero ottomano, racchiude al suo interno gioielli di valore architettonico quali la moschea (ex cattedrale di Agios Nicolaos) che con la sua struttura gotica rappresentain pieno l'età in cui i Lusignano governarono l'isola. I resti del palazzo del provveditore danno l'idea della potenza dell'impero veneziano mentre i resti del castello chiamato "di Otello" richiamano alla mente l'opera di Shakespeare che fa riderimento ad un antico porto cipriota.






Se invece si vuole tornare ancora più indietro nel tempo, Salamina permette di farsi un'idea di come era organizzata una delle cinque città stato di Cipro. Più volte passata di mano visse il suo più grande spelndore durante il periodo greco e successivamente romano e i resti del gimnasio, delle terme e del teatro che sorgono a pochi metri dal mare e dal porto ormai insabbiato sono lì a dimostrarlo.